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A Eileen

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La storia e le biografie mi hanno sempre appassionata. Le fonti di ispirazione per i miei progetti, che siano di architettura o di design, sono spesso figure di donne. Vicende, le loro, che parlano di talento, visionarietà, nuovi linguaggi e quasi totale assenza di riconoscimento sociale. Da qualche anno, ho deciso di legare in maniera diretta la mia progettazione alla loro memoria. I nomi degli oggetti di design Dampaì da indossare sono un tributo alle personalità femminili che sento più vicine a me.

Una di queste è la designer e architetta irlandese Eileen Gray (1878-1976)

È doveroso ricordare la sua vita e la sua opera dimenticata per troppo tempo.

A Eileen

Eileen Gray, è considerata tra le figure principali del design del XX° secolo

Ostinata, curiosa, alla ricerca incessante di un’elegante semplicità, dal carattere riservato, ma con il piacere di giocare e con il senso dell’ironia. Ha origini aristocratiche; si forma nella pittura e nelle arti decorative di fine Ottocento per giungere dopo un intenso percorso nel cuore dell’architettura moderna. Apertamente bisessuale, la Gray ha una lunga, importante ed intermittente relazione con l’architetto e scrittore rumeno Jean Badovici di quindici anni più giovane di lei.

Il rapporto tra Le Corbusier e La Gray e la E-1027

È Badovici che le fa conoscere il suo amico Le Corbusier e sono loro che la spingono verso l’architettura. Eileen incomincia a studiare architettura con l’aiuto di Adrienne Gòrska (una delle prime donne laureate in architettura in Francia) e del compagno e nel 1924 con lui incomincia a lavorare alla casa ‘au bord de la mer’ che diventerà uno dei manifesti dell’architettura moderna, proclamata Monumento Nazionale dallo Stato Francese: la E-1027 a Cap Martin.

La E-1027 è una idea della Gray ed è per il suo amante che la progetta. E-1027: E sta per Eileen, il 10 è la J di Jean (la decima lettera dell’alfabeto), il 2 è la B di Badovici e il 7 è la G di Gray. La Gray lavora al progetto intensamente per 3 anni, anima e corpo, calcolando tutto e disegnando anche i mobili, le luci e scegliendo i colori: il bianco e i colori chiarissimi su tutte le pareti. Badovici, passa a controllare l’avanzamento lavori solo quando può.

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«un lavoro acquisisce valore solo attraverso l’amore che riesce a manifestare».

Le Corbusier sviluppa una vera ossessione per la E-1027. In primis costruisce lui stesso una casa per vacanze, il famoso capanno Cabanon talmente appiccicato alla E-1027 da violarne la privacy. Poi, successivamente alla rottura del rapporto tra la Gray e l’amico Badovici, mentre è suo ospite, realizza sulle pareti immacolate della E-1027 una serie di otto murales alludenti alla bisessualità della designer. Oltre a ciò, dipinge i murales totalmente nudo e si premura di farsi fotografare (da cui una delle più note foto di Le Corbusier).

Eileen ne rimane sconvolta, lo definisce un atto vandalico, una vera e propria offesa al candore originario e non metterà mai più piede nella casa.

Quell’episodio contribuirà a far sì che la storia si dimentichi di lei come autrice primaria del progetto. I libri di storia dell’architettura attribuiranno la realizzazione della casa in modo alterno a Le Corbusier o a Jean Badovici.

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Il ritiro di Eileen dalla vita pubblica

La Gray continuò a lavorare e a progettare ritirandosi però dalla vita pubblica e conducendo una vita ritirata fuori dall’establishment dell’architettura e del design.

Il pieno riconoscimento internazionale delle opere della Gray sarà solo nel 1968 con un articolo del critico Joseph Rykwert su Domus che ne rivaluta la figura.

Eileen Gray, muore nel 1976 a Parigi nella sua casa-studio al 21 di rue de Bonaparte. I suoi prodotti sono considerati attualmente come pezzi pregiati del design del Novecento.

Il giudizio dell’azione di Le Corbusier nella E-1027

Beatriz Colomina, storica dell’architettura, interpreta l’azione di Le Corbusier come un caso psichiatrico e così ne scrive: pare che “Le Corbusier voglia marcare il territorio, come un cane che fa la pipì agli angoli della strada, voglia far prevalere la sua figura cancellando quella di lei, riempiendo un salotto bianco con dei disegni colorati, mettendo la sua firma in uno spazio che non gli appartiene”.

Le Corbusier morirà nel 1965 mentre nuota, a pochissima distanza dalla E-1027.

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